Elena e Christian Bono

È l’anno 1979, Mamma e Papà Bono, trovandosi ad una sagra di paese, assistono ad un’esibizione di ballo in cui prendono parte coppie di tutte le età compresi i bambini. Il vestitino in tulle delle ragazzine e il frak dei ragazzini contribuiscono a far scoccare la scintilla dell’interesse verso la disciplina del ballo da parte dei coniugi Bono.

Fu così che in occasione della festa della mamma di quell’anno, Elena e Christian iniziarono la loro carriera di ballerini, Elena aveva 3 anni e mezzo e Christian 6.

In quegli anni in Italia, la danza intesa come disciplina sportiva muoveva i suoi primi passi. Quelli che possiamo considerare i precursori maestri di ballo, erano amatori delle piste che fondarono i primi club nei quali si formarono le coppie da competizione pioniere.

Le gare si svolgevano sui balli a palchetto magari durante una serata danzante della sagra di paese o nelle balere di liscio. Non esistevano distinzioni di classe come oggigiorno (classe C, classe B, classe A), era presente un’unica classe indipendentemente dalla preparazione delle coppie. Anche le categorie, cioè le suddivisioni per età erano alquanto limitate, solamente 3: da 0 a 12 anni, da 13 a 20 anni, dai 21 anni in poi. Le musiche erano suonate dal vivo dall’orchestra di liscio e la votazione era a discrezione di un unico giudice di gara.

Negli anni ‘80 iniziava ad arrivare in Italia l’influenza dei maestri inglesi e i venti della danza mondiale soffiarono anche in Piemonte.

Nascevano le prime federazioni di ballo che raggruppavano i club a cui appartenevano le coppie e di conseguenza le prime competizioni regionali e nazionali, i veri e propri “campionati” con tanto di tricolore alla conquista della prima posizione da cucire sul frak.

 

I primi successi

 

Per via dell’ubicazione geografica di Elena e Christian, il Piemonte, la prima disciplina studiata fu il liscio tradizionale piemontese con i classici 3 balli: valzer brillante, mazurca e polka. Seguirono quasi subito le danze standard e le danze latino americane.

Alcune delle competizioni degli anni 80 erano classiche, alla stregua delle più prestigiose competizioni dei giorni nostri, una in particolare si svolgeva a Caramagna Piemonte. Le coppie affluivano da ogni parte della regione per parteciparvi, c’erano pullman da ogni dove carichi di ballerini che si cimentavano in questo nuovo modo di fare sport.

Nel 1980 Elena e Christian parteciparono proprio a Caramagna alla loro prima competizione ballando nella fascia di età fino a 12 anni scontrandosi con circa 60 coppie. Disputarono parecchi turni e si aggiudicarono il 10° posto superando molti ragazzini di gran lunga più grandi di loro. Una piccola curiosità: al momento della premiazione, per via del protrarsi della gara fino ad ora tarda, Elena stava dormendo in braccio alla mamma con il ciuccetto in bocca e, svegliata di soprassalto dallo spiker che annunciava il risultato, balzò in pista a ritirare il premio che consisteva in una medaglietta d’argento.

A partire dal 1981, anno in cui il piccolo Christian aveva 12 anni (la categoria si chiamava junior C) i fratellini vinsero tutti i campionati italiani di liscio tradizionale piemontese fino all’anno 2002, fu l’ultimo anno in cui nel campionato italiano si disputò questa disciplina.

Seguirono molti altri i successi anche per le discipline standard, latino americane e combinata 10 balli.

 

Lo studio e il ballo

 

Elena e Christian non si dedicavano solo ballo ma si applicavano con impegno anche negli studi conseguendo, l’una il diploma di analista contabile e l’altro la Laurea breve in ingegneria elettronica. Conciliare lo studio con il ballo non era semplice, durante le gare, che si svolgevano prevalentemente nei weekend, i libri di scuola erano fedeli compagni da studiare per poter sostenere con successo gli esami, le interrogazioni o le verifiche della settimana successiva. Sin da piccoli infatti, con sostegno di mamma e papà, i due ballerini venivano spronati a considerare gli impegni, come fondamentali compiti in cui applicarsi con passione, cura e costanza. L’impegno del ballo richiedeva perseveranza come la scuola e di conseguenza, oltre alle normali lezioni settimanali, c’era il compito da fare a casa durante le ore pomeridiane, provando i passaggi studiati a lezione.

 

L’evoluzione del ballo

 

Il trascorrere del tempo faceva intanto maturare il ballo in Italia, negli anno ‘90 le varie federazioni scomparvero per lasciare il posto ad un’unica federazione e le regole, una volta molto aleatorie o addirittura improvvisate all’occorrenza, vennero redatte in testi e scritti ufficiali, iniziò ad intravedersi uno spiraglio per il ballo come sport a tutti gli effetti con l’avvicinamento al CONI da parte dei dirigenti della federazione italiana di danza sportiva.

Nacquero anche discipline a d’oc come il liscio unificato e il ballo da sala ed i fratelli Bono ne furono testimoni diretti in quanto presentarono ad una commissione specializzata alcuni passaggi di ballo che divennero poi figurazioni ufficiali per queste discipline.

L’Italia nello scacchiere internazionale si collocava sempre più ai vertici mondiali per le discipline definite “olimpiche”, cioè le danze standard e le danze latino americane, sia per il numero di coppie competitrici sia per la qualità del loro ballo. Erano gli anni di coppie del calibro di Schiavo, di Giorgianni, di Pino. La competizione quindi si faceva sempre più ardua, soprattutto per conquistare il prestigioso titolo di classe Special, ottenuto solo per merito attraverso il risultato del campionato italiano o la classifica stilata in base alle gare di racking list.

 

La perseveranza e il prestigio    

 

Nel 1996 il ballo di Elena e Christian subì una battuta d’arresto: il servizio militare che Christian svolse come AUC nell’arma di artiglieria costrinse la coppia ad abbandonare le competizioni anche delle danze latino americane, esercitate  in quel periodo, solo per spettacoli ed esibizioni.

Ma poi, ripresi gli allenamenti, Elena e Christian oramai nella categoria amatori 19/34 anni come classe A1, nelle danze standard sfiorarono per ben 3 volte ai campionati italiani il prestigioso titolo di classe “special” l’ultimo in ordine temporale nell’anno 2004: settimi classificati con il solo scarto di 2 preferenze per entrare in finale. Caparbi nel voler ottenere il prestigioso titolo si cimentarono durante tale anno nelle gare di racking list aggiudicandosi a dicembre l’agognata classe “Special”.

 

L’incidente

 

Raggiunto il prestigioso risultato parteciparono a gennaio 2005 ad una gara di supercoppa aggiudicandosi la finale. Forti del risultato ottenuto i due fratelli “Special” erano ormai proiettati verso le future competizioni all’estero, ma … il 15 marzo del 2005, mentre si recava al lavoro in motocicletta, Christian fu vittima di un grave incidente stradale.

Il quadro clinico era così preoccupante al punto di richiedere il ricovero in terapia intensiva. Le molteplici fratture di entrambi gli arti superiori, le mani e il bacino richiesero l’assoluta immobilità a letto per mesi.

La carriera di ballo sembrava volgere al termine a causa della lunga degenza prima in ospedale poi nel centro di riabilitazione, le conseguenze dei mezzi di sintesi utilizzati per ricomporre le varie fratture non davano molte speranze nel riacquistare la funzionalità degli arti. La lunga assenza dalle piste per la coppia fu una grande sofferenza non solo dal punto di vista sportivo, ma anche emotivo: “quando sin da piccoli si è imparato a condividere con il ballo, la libertà del corpo e del pensiero, il viaggio della vita diviene ricco di emozioni”.

 

 

La volontà e la rinascita

 

Tuttavia, la passione per il ballo fortemente radicata, permise di sopportare fatiche e sofferenze così, dopo 6 mesi di allontanamento totale dal ballo, iniziò una lunga e lenta ripresa. Le prime lezioni di standard e di latino americano, faticosamente portate al termine a causa dei dolori, permisero ad Elena e Christian di ricominciare a ballare. La prospettiva di rientrare in gara era comunque ancora lontana, ma dopo 18 mesi di assenza assoluta dalle piste i due irriducibili ballerini, nell’ottobre 2006, si cimentarono nella loro “prima” competizione a Monza. Fu un vero e proprio trampolino che li proiettò verso il riscatto della loro tenacia e dedizione …

 

La situazione attuale

 

Christian aveva raggiunto ormai il limite massimo per età per gareggiare nella categoria “Amatori” pertanto per l’anno agonistico 2007-2008 si aprì una nuova prospettiva: gareggiare nella “Senior I”. Le danze latino americane ritornano ad essere per la coppia una disciplina di competizione e al primo anno nella nuova categoria, Elena e Christian vincono il campionato italiano combinata 10 balli (standard + latino americane) sempre in quell’anno partecipano anche ai campionati italiani per le sole danze latino americane aggiudicandosi il primo posto per classe A e passando così col massimo merito nella classe Special.

Elena e Christian sono così in classe Special per le danze standard e per le danze latino americane.

Da oltre 6 lustri il ballo è parte integrante della vita di Elena e Christian, la passione trasmessa dai genitori nel lontano 1979 si è trasformata in uno stile di vita fatto di sacrificio impegno e soddisfazioni.

Nell’anno 2010, grazie alla vittoria per la terza volta consecutiva del campionato italiano per la combinata 10 balli (standard + latino americane) si aggiudicano di diritto la partecipazione al campionato del mondo 10 balli da svolgersi a Palma di Maiorca.

Il primo maggio 2010, a Palma di Maiorca, Elena e Christian Bono vincono il campionato del mondo per la specialità 10 danze.

Un risultato notevole a coronamento dello sforzo per l’impegno di una vita fatta di passione per la danza, ma non un traguardo, bensì lo stimolo per il raggiungimento di altri ambiziosi obbiettivi.